IBD - malattie infiammatorie croniche intestinali

Le malattie infiammatorie croniche intestinali (in inglese “IBD”, Inflammatory Bowel Disease) comprendono la malattia di Crohn e la rettocolite ulcerosa. Negli ultimi 30 anni la prevalenza globale delle IBD è aumentata dell’85%, con un numero di ammalati di circa 7 milioni a livello mondiale. Si calcola che in Italia circa 250.000 persone siano oggi affette da queste patologie. Le IBD colpiscono il sesso femminile con una frequenza leggermente superiore a quello maschile, con un esordio clinico che in genere si colloca fra i 15 e i 45 anni di età anche se esiste un secondo picco in età avanzata.

IBD - Nuove prospettive terapeutiche
Nelle forme non complicate la terapia medica si basa sull’uso di farmaci come la mesalazina, il cortisone, gli immunosoppressori (es.azatioprina,6-mercaptopurina). Negli ultimi vent’anni si è assistito ad una vera e propria rivoluzione con l’introduzione di farmaci biologici di nuova generazione come: anticorpi bloccanti il TNFα (tumor necrosis factor) come l’infliximab, l’adalimumab ed il golimumabanti-integrine come il vedolizumab anti-interleuchine come l’ustekinumab. Recentemente sono disponibili anche piccole molecole somministrate per via orale che bloccano selettivamente alcune vie dell’infiammazione come il tofacitinib. Con le attuali terapie disponibili si osservano tassi di remissione alti e soddisfacenti, bloccando la progressione del danno all’intestino e le disabilità ad esso correlate. La perdita di risposta alla terapia medica e/o l’insorgenza di complicanze, può porre l’indicazione a trattamenti di tipo chirurgico (come nel caso di stenosi intestinali o di malattia peri-anale nei pazienti con malattia di Crohn).